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Lorenzo Giovanni; Totaro Salzano
Con i governi guidati da Berlusconi 
il debito pubblico corre a velocità doppia
12 Ottobre 2011
Articoli del 2011
Riducono il sostegno dello stato alla società, ma aumentano il debito pubblico. Ancora liberi?La Repubblica - Bloomberg

Con gli esecutivi di centro destra l'esposizione è cresciuta del 13,5% contro una media del 5,1%. Dal 1982 lo stock è passato dal 63,1% al 121,8% del Prodotto interno lordo

Silvio Berlusconi

ROMA - Da quando Silvio Berlusconi è sceso in politica, nel 1994, sotto i sui tre governi, il debito pubblico è cresciuto più del doppio rispetto agli esecutivi guidati dai suoi avversari.

Negli ultimi 17 anni, Berlusconi è stato presidente del consiglio per quasi la metà del tempo registrando un incremento complessivo del debito pubblico del 13,5%. Molto più del 5,1% registrato sotto la guida degli altri quattro primi ministri: Lamberto Dini, Romano Prodi (due volte), Massimo D'Alema e Giuliano Amato.

Il 13 settembre scorso, a Strasburgo, in Francia, Berlusconi spiegò di aver ereditato il debito dalle amministrazioni che lo avevano preceduto. Il fardello del debito è quasi raddoppiato tra il 1982, quando ammontava al 63,1% del Pil, e il 1994, quando sotto il primo governo guidato da Berlusconi arrivò al 121,8%. Nel 2007, con Romano Prodi a Palazzo Chigi, il debito è sceso al 103,6%, al livello più basso dal 1991.

"Berlusconi non è stato certo aiutato dalla recessione che lo ha colpito mentre era al governo e dagli alti tassi di interesse che hanno aumentato il costo del debito" dice Paolo Manasse, professore di economia all'Università di Bologna. "Tuttavia - prosegue Manasse - con Berlusconi la spesa pubblica è sempre aumentata, anche negli anni di crescita economica e questo, insieme a scelte come quella di abolire la tassa sulla proprietà nel 2008, ha contribuito ad aumentare il debito pubblico".

Le tre principali agenzie di rating hanno recentemente tagliato il giudizio sullo stock italiano, proprio mentre il Paese sta lottando per evitare di essere contagiato dalla crisi europea dei debiti sovrano cercando di portare il proprio sotto il livello 120% del Pil. Il fardello più alto d'Europa, dopo la Grecia.

L'8 agosto scorso la Banca Centrale europea ha iniziato a comprare titoli di Stato italiani dopo che i rendimenti erano schizzati alle stelle e la Grecia si avvicinava al fallimento.

L'immagine è tratta dal sito Bloomberg news online

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